Se il cliente paga per accedere a una palestra le strutture devono essere sicure e a norma. Per evitare danni peggiori basta seguire scrupolosamente alcune regole di buon senso. Ecco un breve vademecum.
Alcuni non lo sanno ma siamo tra i paesi al mondo con gli attrezzi fitness più longevi del pianeta, pensate che alcune aziende americane quando gli scriviamo per ordinare alcuni ricambi usano questa espressione: “Wow… This tool is so old that I was a kid when it was dismissed”, alcuni mi dicono pure che non erano ancora nati quando sono andati fuori produzione, concludendo che sono anni che non hanno più quei pezzi a disposizione. Essendo veterano, come molti colleghi nel settore manutenzione del fitness, e un po’ di esperienza sul campo è stata fatta, per la maggior parte delle volte troviamo delle soluzioni, ma spesso passando dai club vediamo degli “accrocchi” che Macgyver resterebbe sbalordito. Spesso il guasto apparentemente sembra risolto, ma vediamo quali problemi potremmo incontrare nel trovare soluzioni “fai da te”.
Sicurezza: parto da questo punto perché penso sia quello più importante. Spesso mi capita di vedere parti di attrezzi modificate o peggio saldate in punti critici, un esempio classico sono tubolari o supporti dischi di vecchi presse o leg extesion, oppure sbarre per trazioni ancorate ai muri della palestra, siamo sicuri che se dovesse cedere la saldatura, la vite, il filetto ecc, facendo un esercizio non si faccia male nessuno? Esistono ancora in utilizzo bilancieri o supporti dischi da 28 mm che qualcuno ha modificato per utilizzare i dischi con foro da 50 mm aumentando anche la portata di carico, ma l’attrezzo o il supporto è in grado di reggere il nuovo carico?
Manomissione dei sistemi di sicurezza
Altra situazione vista nelle sale da spinning, e questa è un po’ più grave, è la saldatura di alcune smart realise dette anche “frizioni” applicate su volani, che servono per evitare di farsi male se ci fosse un improvviso blocco della pedalata. Visto che sostituirla ha un costo, tra l’altro nemmeno molto oneroso, alcuni preferiscono bloccarle dando due punti di saldatura, inconsapevolmente si effettua una “manomissione di sistemi di sicurezza”, in tribunale per il giudice se qualcuno si fa male è come se bucaste i tubi dei freni della macchina di Vostra moglie prima di andare in autostrada.
Altro esempio abbastanza ricorrente è l’utilizzo di cavi non appropriati per le isotoniche, tra le varie tipologie impiegate mi è capitato di vedere chi ha sostituito un cavo di una pressa con un filo preso in ferramenta per stendere i panni e si lamentava perché si rompeva subito, pensate se l’avesse utilizzato per una lat machine. Forse è il caso di capire, cosa conviene fare prima di “inventarci” delle soluzioni fantasiose, soprattutto se le conseguenze portano a infortuni ai propri clienti. Noi abbiamo cominciato da un paio di anni a certificare i nostri clienti che ci affidano la manutenzione per ridurre i fermi macchina e, dove possibile, rotture improvvise che in alcuni casi possono essere pericolose, questo perché quasi sempre alla domanda di “quand’è che avete cambiato l’ultima volta il pezzo”, la risposta è sempre vaga e non precisa, oppure non si sa.
Utilizzo di pavimentazione non adeguata: non c’è nulla di più rischioso di una caduta accidentale in palestra. A tal proposito sarebbe sempre opportuno utilizzare pavimentazione antitrauma in gomma che garantisca attrito ed eviti “scivoloni” pericolosi. Se nel tuo centro crossfit ancora non ce l’hai, è arrivato il momento di sostituire la tua vecchia pavimentazione con una nuova antishock; qualità, estetica e sicurezza sono garantite!